In seguito alla gara del triveneto di domenica 03/07/20011 disputata in Dolada, mi è dovuto, come direttore di gara, a seguito a delle critiche (non ufficiali) rivoltemi direttamente e non, dare delle spiegazioni.
In mia colpa:
Ho omesso di predisporre sia in decollo che in atterraggio, sia la croce che il fumogeno, dopo la decisione di annullamento gara PRO. Tutto questo è una forma di negligenza del DdG e non so come possa essere sanzionata visto che non ci sono precisazione a riguardo.
In mia difesa:
Dopo aver valutato la situazione sanitaria del pilota infortunatosi, avvalendomi di una diagnosi del personale di primo soccorso e di un medico presente in decollo, ho deciso di spostare lo start di 30 minuti per permettere di riprendere la gara PRO, il tutto comunicato via radio con conferma da qualche pilota del ricevimento del messaggio. In un secondo tempo ho deciso di annullare la gara, visto i tempi lunghi per il trasporto del pilota ferito e di conseguenza mancanza dell’ambulanza e del personale di primo soccorso; comunicazione data più volte via radio e in vari momenti, con istruzioni dettagliate ( annullamento gara, possibilità di continuare il volo fuori gara, obbligo di firmare dichiarazione di atterraggio entro le 17:30)
Chiarimento sul mio comportamento dopo annullamento gara:
1) Annullamento gara per intervento elisoccorso in zona indipendentemente per soccorso di piloti in gara che di qualsiasi altro incidente (assolutamente croce e fumogeni).
2) Annullamento gara per condizioni meteo pericolose (assolutamente croce e fumogeni).
3) Annullamento gara nel specifico caso della gara PRO in Dolada, comunicazione via radio di annullamento per permettere ai piloti già in volo di continuare il proprio volo fuori gara.
Rammento che il segnale con fumogeni e croce vuol dire gara annullata con obbligo di comunicare agli altri (tramite orecchie e speed) informazioni su l’ annullamento, e sempre con orecchie e speed raggiungere il primo atterraggio possibile.
Spero di essere stato chiaro sulla mia decisione e comportamento, e non nego che ci sia stata da parte mia una forma di egoismo che sicuramente il pilota infortunato mi può imputare, egoismo non personale ma rivolto a quei piloti che hanno potuto godere di una giornata in più per volare.
Per finire, chiedo ai piloti che non condividono il mio operato, in questo specifico frangente, di mandare una mail di protesta al comitato triveneto.
Sicuramente il comitato prenderà atto e valuterà il caso.
Ringrazio tutti
Dal Borgo Marcello